03.2018 Torino, Teatro Baretti

CALVARIO ANARCHICO
Le ultime parole di Sacco e Vanzetti

Alessandro Federico | Nicola Sacco
Giovanni Franzoni | Bartolomeo Vanzetti
Deana-Coviello | disegno scena
Aion Project | disegno sonoro
Alberto Giolitti | disegno luci
Monica Luccisano | testo e regia

Produzione Associazione Baretti

Siamo negli ultimi anni di carcere di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, i due italiani emigrati a inizio Novecento negli Stati Uniti, e condannati nel 1920 alla sedia elettrica perché anarchici. Il momento è fotografato dopo che la sentenza di morte “per tramite di scarica elettrica” è stata resa definitiva, e dopo che ogni tentativo di riapertura del caso e ogni petizione e richiesta d’appello si è rivelata vana. Sacco e Vanzetti sono rinchiusi uno nel carcere di Dedham, l’altro a Charlestown, manca poco all’esecuzione, scrivono molte lettere, scrivono ai propri familiari, agli amici e compagni di partito, e si scrivono tra di loro.

È un dialogo intenso e fitto con il mondo e con sé stessi, fatto di politica, di sentimenti, di umanità, di orgoglio, di paura. L’attesa della sedia elettrica (“la vecchia scintillante”, così la chiamavano) è un calvario. Un calvario anarchico, però, dove la religiosità e forza delle parole di Sacco e soprattutto di Vanzetti intreccia le ultime parole di Cristo sulla croce, spesso sovrapponendo il significato spesso sovvertendolo.