Stresa Festival: “Mind the Gap Lady Shakespeare”
Maria Elisa Gualandris, www.tuttonotizie.info, 28/08/2014

L’ambiguità che si nasconde tra parola e significato, tra essere e non essere, tra attore e spettatore, tra genere maschile e genere femminile, passato e presente: questo il tema di Mind the Gap, Lady Shakespeare!. Il testo scritto da Monica Luccisano e portato in scena da una magistrale Sonia Bergamasco […] con l’avviso che risuona nella Metropolitana di Londra: “Mind the Gap”, attenzione al vuoto, che diventa un monito esistenziale. Sulla scena sono ricomparse le grandi donne shakesperiane: Ofelia, Lady Macbeth, Giulietta, Beatrice, Viola, Desdemona che superano il vuoto, il “gap”, dei secoli, arrivando a noi in tutta la loro stringente attualità.
La musica ha un ruolo tutt’altro che di accompagnamento. Il gioco delle ambiguità si riflette infatti anche nei due fronti musicali: il pianoforte di Gianluca Cascioli, che ha composto musiche ad hoc accostandole a brani rinascimentali, e il consort di viole da gamba dell’Accademia Strumentale Italiana, strumenti distanti nel tempo, nel linguaggio, nei colori. La parola e la musica si inseguono, si fondono, si completano, fino a formare un nuovo linguaggio teatrale: «È il gioco teatrale – dice Bergamasco – […]: cercare di smontare il giocattolo e rimontarlo avendo la musica come parte integrante della drammaturgia».

 

Sonia Bergamasco perfetta Lady Macbeth
Luca Segalla, «La Prealpina», 29/08/2014

Sul palcoscenico sembra una tigre, nelle movenze e negli scatti della voce. Le parole sono dardi sottili, insinuatesi nella penombra del Palazzo dei Congressi con le modulazioni di una melodia sussurrata e gridata, a volte rallentata come in un sogno o in un delirio. Sonia Bergamasco è Lady Macbeth, è Desdemona, Ofelia, Giulietta. È in una sola sera tutte le eroine di Shakespeare. È la protagonista assoluta dello spettacolo ideato dalla drammaturga torinese Monica Luccisano, andato in scena mercoledì in prima assoluta per le Settimane Musicali. In “Mind the Gap, Lady Shakespeare!” parole e musica interagiscono come un meccanismo a orologeria; è un gioco deformante di specchi dove le sonorità antiche delle viole da gamba dell’Accademia Strumentale Italiana si oppongono a quelle del pianoforte di Gianluca Cascioli, pianista sopraffino. Esegue anche delle sue composizioni, scritte per l’occasione e presentate anch’esse in prima assoluta; sono musiche taglienti, bianchissime e inquietanti […] Le musiche scritte da Cascioli – eseguite dallo stesso splendidamente – si insinuano come aghi sottili tra un monologo e l’altro dell’attrice milanese…

 

Il bardo e le donne nella voce di Sonia
Angelo Foletto, «La Repubblica», 31/08/2014

Canta, recita, si toglie vestiti e accessori mano a mano che procede il denudamento dell’anima femminile, cadenzato da versi di elette eroine shakespeariane, da Lady Macbeth a Ofelia e Giulietta.

Manca solo che suoni il pianoforte in scena visto che lo sa fare, Sonia Bergamasco in Mind the Gap, Lady Shakespeare!, commissionata dallo Stresa Festival per il 450esimo della nascita del poeta. Il concerto-spettacolo, “un prologo, sei quadri e un epilogo” di Monica Luccisano tenta di alleviare il gap emotivo palcoscenico e cronaca. L’itinerario testuale è fatto di “fotografie verbali” che intagliano la scena nuda (un gradino di metropolitana londinese, la cui mappa ingigantita fa da fondale, è praticabile per il pianoforte e la Bergamasco che appare come regina dark) […] Affascina il viraggio dall’intonazione teatrale a quella cantata (nei song da Otello a Amleto), o attualizzazioni come l’annuncio della morte di Desdemona con toni e titoli (da purtroppo attualissima) cronaca nera […]

 

Stresa Festival 2014 – Mind the gap
Renzo Bellardone – Agata De Luca, www.palermomania.it, 05/09/2014

Entrando in sala ci si è ritrovati immersi nelle voci e rumori della Subway londinese. Sul palco due piani di scena a rappresentare la banchina, le scritte “Mind the Gap” ed il vuoto, ovvero dove scorrono i binari. Lo sfondo è rappresentato come un salvaschermo del Computer, coloratissimo e cangiante grazie ai led sovrastanti, ma in effetti è la piantina della metropolitana, efficacemente realizzata da Luca Tombolato.
Sonia Bergamasco è entrata ed uscita, con dolcezza o prepotenza, nelle/dalle diverse donne shakespeariane: Lady Macbeth, Beatrice, Ofelia, Desdemona: tutte donne di grande carattere, di forza. L’attrice si è sdoppiata, triplicata con voce roca, suadente e decisionista, con movenze di danza, con il canto. Vera “belva da palcoscenico” ha aggredito i personaggi ed il pubblico, si è mossa con estrema sicurezza. Gli indumenti prima abbandonati per uscire da un ruolo, li ha raccolti poi verso il finale come in un ritrovarsi pirandelliano “uno, nessuno, centomila”.
E durante l’interpretazione dei testi incisivi di Monica Luccisano, tre interventi a colmare e sottolineare: i rumori del metro e le efficaci luci (led, par, neon gialli su molte barre al soffitto), ideati da Alberto Irrera e il doppio volto della musica: antica e contemporanea.

 

Ladies shakespeariane
Carla Di Lena, «Il giornale della musica», luglio-agosto 2014

«È una galleria di personaggi femminili del teatro di Shakespeare pensata sempre in funzione di un dialogo con la musica. Il testo è di Monica Luccisano, drammaturga caratterizzata dall’interesse per forme di teatro con un dialogo musicale attivo. Abbiamo lavorato insieme perché io possa entrare nel tempo e al tempo stesso dialogare musicalmente» – ci spiega Sonia Bergamasco […]– Ancora una volta è il gioco del teatro, cercare di smontare il giocattolo e rimontarlo avendo la musica come parte integrante della drammaturgia».

 

Intramontabile Ofelia
Sabina Minardi, «L’Espresso», 28/08/2014

Per primo, ti sorprende il tono: Sonia Bergamasco più che parlare, solfeggia: semibrevi, pause, cesure, fraseggi eleganti con improvvisi cambi di chiavi. Poi, ti colpisce il linguaggio: parole centrate, ma allusive al tempo stesso. Termini per dire. Ma anche per suggerire altri mondi.
Evoca il passato, calato nella contemporaneità, l’ultimo spettacolo che l’attrice porta in scena: intreccio di piani e di atmosfere sin dal titolo: “Mind the Gap, Lady Shakespeare!”, resto di Monica Luccisano ispirato a William Shakespeare, con un repertorio originale di Gianluca Cascioli al pianoforte e uno rinascimentale affidato al consort di viole Accademia Strumentale Italiana.
Senza trucchi, solo affidandosi alla parola – letta, recitata, cantata – l’attrice milanese coglie la sfida di colmare la distanza: «Lo spettacolo è un dialogo con la musica. Io credo molto nella lettura di scena: crea grande complicità col pubblico. E, se è onesta, costringe a entrare nel corpo delle parole. Porta a scoprire qualcosa di nuovo, insieme a chi ascolta».
Al centro del dialogo troneggia il drammaturgo inglese. E la sua capacità di dare vita a personaggi femminili immortali: come Ofelia, Desdemona, Giulietta, Beatrice.
«Donne qui ritagliate in una dimensione quasi metafisica. Ognuna di loro brilla in una solitudine sospesa e lontana, che ci permette di vederle meglio», nota Bergamasco: «Sono figure che, fuori dalle singole storie, ragionano ad alta voce su temi immortali: il senso di colpa, l’amore, il tradimento».
La scena si apre con l’eroina dark per eccellenza, Lady Macbeth, «l’emblema del sangue che non si cancella mai. E del male, degli spiriti, del buio della notte».
Si prosegue con Beatrice, la femminilità, «ma anche l’oscillazione continua tra decisione e fragilità, orgoglio e ironia».
[…] Si procede, di quadro in quadro e, tra tante donne immaginarie vittime dell’uomo, diventa inevitabile uno sguardo sulla realtà: con un passaggio sulla violenza sulle donne. Bergamasco guida, transita attraverso le voci di donna, o in esse precipita, come Ofelia che affoga in un corso d’acqua. Il culmine è Giulietta, l’amore giovanile, la passione innocente, in mezzo a odi indicibili ed eventi più grandi di lei e di Romeo.

 

Romantiche o sanguinarie. Ecco le donne di Shakespeare
Chiara Fabrizi, «La Stampa», 27/08/2014

Scritto da Monica Luccisano, il testo si ispira a sei personaggi femminili creati dal drammaturgo inglese. Al pubblico si rivolge l’invito-avviso, lo stesso che risuona nelle gallerie della metropolitana londinese, di fare attenzione al vuoto e di oltrepassare la distanza che separa la realtà dalla scena. Sarà recitato da Sonia Bergamasco e accompagnato da musiche di epoca rinascimentale e contemporanea. […] L’attrice interpreterà Lady Macbeth, Beatrice, Viola Desdemona, Ofelia e Giulietta: «È il gioco del teatro: entrare e uscire dai personaggi, montando e rimontando storie con la musica, che diventa parte integrante della drammaturgia. Per un attore è una bella prova: non ha l’organicità di uno spettacolo “puro”, ma offre la possibilità di immaginare e dare figura alle donne nate dalla penna di Shakespeare. In «Mind the gap, Lady Shakespeare!» ciascun personaggio verrà presentato in un momento della particolare vicenda, affrontata con un nuovo punto di vista o attualizzata. «Tra tutte, la mia predilezione va a viola, protagonista della commedia ‘La dodicesima notte’. Il suo essere uomo, donna, ragazzo, rimanda a un’immagine molto attuale di adolescenza inquieta» rivela l’attrice milanese.

 

Stresa, arriva Lady Shakespeare
d.p.., www.prealpina.it, 27/08/2014

Mercoledì 27 agosto, alle 20, l’attrice sarà a Stresa (“È la prima volta, sono onorata”), protagonista, al Palazzo dei Congressi, di un appuntamento-evento creato appositamente per le Settimane Musicali. Accompagnata dall’Accademia Strumentale Italiana e dal pianista Gianluca Cascioli, proporrà, in prima nazionale, “Mind the Gap, Lady Shakespeare!”.
L’altra metà del cielo secondo il Bardo?
“Il testo, scritto da Monica Luccisano, musicologa e drammaturga con cui ho già collaborato, dà voce e ritmo a sei personaggi femminili delle opere di Shakespeare: Lady Macbeth, Giulietta, Beatrice, Ofelia, Viola e Desdemona”.
Donne che dialogano tra loro?
“No, qui a dialogare sono il teatro e la musica. Entro ed esco dai personaggi, alcuni colti nella loro solitudine, che – questo è naturalmente salvaguardato – parlano la lingua scespiriana. Un lavoro dal mio punto di vista interessantissimo, una prova d’attrice impegnativa. All’interno di uno spettacolo che fa suo il gioco del teatro, cercando di smontare il giocattolo e rimontandolo avendo cura di affidare alla musica una parte fondamentale”.